Gite scolastiche e uscite didattiche, il docente di sostegno deve accompagnare l’alunno con disabilità?

Nei prossimi consigli di classe si discuterà anche delle gite scolastiche e dei viaggi di istruzione che ogni scuola propone come completamento della propria offerta formativa. In precedenti articoli si è discusso molto della questione, in modo particolare sull’obbligatorietà o meno da parte degli insegnanti di accompagnare gli alunni. Cosa succede nel caso in cui uno studente con disabilità prende parte alla gita o all’uscita didattica? Il docente di sostegno ha l’obbligo di accompagnarlo?

Gli organi collegiali della scuola hanno il compito di organizzare le gite scolastiche

Ricordiamo che in base alla nota ministeriale n. 22009/2012, gli organi collegiali della scuola hanno il compito di organizzare e regolamentare i viaggi di istruzione e le uscite: questi dovranno determinare anche i criteri per la scelta dei docenti accompagnatori. Tra le prime cose da appurare è la disponibilità o meno di insegnanti: se questa viene meno, infatti, non ci sono i presupposti di base per lo svolgimento di tali uscite. Occorre subito sottolineare che per gli insegnanti non vi è alcun obbligo in questo senso, poiché le visite didattiche e le gite non rientrano tra le attività obbligatorie e contrattuali, ma sono attività aggiuntive.

Obbligo per il docente di sostegno?

Cosa succede nel caso in cui un alunno con disabilità partecipa all’uscita? Il docente di sostegno ha l’obbligo di accompagnarlo? Come i docenti curriculari, il docente specializzato non è tenuto ad accompagnare lo studente disabile se per qualsiasi motivo decidesse di non farlo: nessuna normativa, infatti, impone tale obbligo, che rimane esclusivamente una scelta su base volontaria.

Del resto, anche gli altri docenti curriculari possono accompagnare l’alunno con disabilità: inoltre, si può designare pure un operatore di assistenza, un collaboratore scolastico, un compagno di classe (nelle scuole superiori), un parente o ad altre figure autorizzate. Nel caso di disabilità grave, inoltre, sarebbe opportuno fare affiancare il personale accompagnatore da un assistente all’autonomia.

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