Giudizi sintetici primaria incomprensibili per le famiglie

di Sabrina Maestri, Scuola in Forma

Giudizi sintetici scuola primaria, le critiche: difficoltà di comprensione per le famiglie con i cambiamenti ad anno già avviato. Ritorno ai giudizi sintetici alla scuola primaria: attuazione dal secondo quadrimestre. Non mancano le critiche.

 

Il ritorno ai giudizi sintetici alla scuola primaria divide l’opinione pubblica all’interno del comparto scolastico, tra favorevoli e contrari. Ciò che soprattutto desta critiche è un provvedimento che arriva ad anno scolastico già avviato, entrando in vigore nel secondo quadrimestre. Queste modifiche in corso d’opera potrebbero infatti mettere difficoltà le famiglie nel comprendere il livello di apprendimento del proprio figlio. Vediamo di seguito su cosa si incentra il dibattito.

Giudizi sintetici: a che punto siamo?

La valutazione alla scuola primaria torna ai giudizi sintetici: Ottimo, Buono, Discreto, Sufficiente, Insufficiente, gravemente insufficiente. Sulla pagella saranno seguiti dalla descrizione dei livelli di apprendimento raggiunti. Fino a questo momento, dal 2020 (con l’O.M n. 172/2020), si sono invece utilizzati solo i livelli di apprendimento: avanzato, intermedio, base, invia di prima acquisizione.

Le modifiche introdotte dalla recente legge n. 150 del 1 ottobre 2024stanno per essere recepite in una ordinanza ministeriale sulla cui bozza il CSPI ha espresso parere favorevole. L’ordinanza dovrebbe essere emanata a breve ma non ci sono però i tempi tecnici affinché le novità entrino in vigore già col primo quadrimestre, per cui tutto è rimandato al secondo per permettere alle scuole di uniformarsi e di adeguare il registro elettronico.

Le critiche

Ciò che viene lamentato dalle varie sigle sindacali è come un provvedimento tardivo (che giunge ad anno scolastico abbondantemente inoltrato) debba creare una disparità di valutazione tra primo e secondo quadrimestre, aggiungendo nuove incombenze alle scuole, già oberate di lavoro, che dovranno adeguarsi alla nuova normativa, e generando confusione all’interno delle famiglie, che potrebbero non riuscire ad orientarsi nel comprendere esattamente qual è l’andamento scolastico del proprio figlio. Secondo alcuni, tra l’altro, questo ritorno al passato potrebbe rivelarsi inadatto a rispondere ai bisogni formativi di alunni/e della scuola primaria.

Alcuni osservatori hanno però fatto notare come potrebbe essere lasciato aperto alle scuole un certo margine di autonomia in sede di applicazione delle nuove norme, continuando, almeno per tutto l’anno scolastico, a servirsi dei soli livelli di apprendimento senza introdurre per il momento i giudizi sintetici. Occorrerà capire come intenderanno muoversi le scuole.

 

Condividi questa storia, scegli tu dove!