Graduatorie Provinciali per le Supplenze, Pittoni: ‘Aggiornamento possibile, ecco perché’
Aggiornamento delle GPS nel 2022, Mario Pittoni: ‘Si può prorogare l’efficacia dell’Ordinanza Ministeriale N. 60/2020’.
Luigi Rovelli
Aggiornamento delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze, nell’ultimo incontro tra Ministero dell’Istruzione e sindacati, tenutosi ieri, è emersa la volontà del dicastero di Viale Trastevere di rinviare al prossimo anno scolastico 2023/24 l’aggiornamento delle GPS e delle Graduatorie di Istituto di seconda e terza fascia. Nei prossimi giorni proseguirà il confronto con le Organizzazioni Sindacali ma i precari stanno già protestando contro la decisione che il Ministero intende assumere. Il vicepresidente della Commissione Cultura al Senato, Mario Pittoni, è intervenuto sull’argomento.
In un messaggio pubblicato poco fa sul proprio profilo Facebook, il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega ha commentato: ‘Com’era prevedibile, il regolamento delle Graduatorie provinciali per le supplenze (GPS) non è ancora pronto. Si può comunque prorogare l’efficacia dell’ordinanza ministeriale 60/2020, nel senso di farla valere anche per il primo rinnovo delle GPS, permettendo così sia l’inserimento di tutti gli aspiranti che ne hanno titolo sia il cambio di provincia per chi è già in graduatoria’.
‘In pratica – ha spiegato Pittoni – si prolungherebbe la validità dell’ordinanza nelle more della conclusione dell’iter che porta alla emanazione del nuovo regolamento. La norma, infatti, consente in prima applicazione di ricorrervi considerati i tempi solitamente lunghi per l’aggiornamento delle regole. Si andrebbe quindi semplicemente a prendere atto che, anche per il permanere dell’emergenza pandemica, non resta che continuare a utilizzare lo strumento attuale prorogandone la validità di un altro biennio.
‘Nessuna controindicazione – precisa il senatore Pittoni – tutti gli insegnanti potranno aggiornare il loro punteggio in relazione al servizio svolto nell’ultimo biennio; via libera agli spostamenti da una provincia all’altra, con l’effetto non trascurabile di innalzare la qualità del servizio scolastico favorendo la mobilità di chi è maggiormente titolato; migliaia di giovani laureatisi negli ultimi due anni avranno la possibilità di accedere all’insegnamento senza ricorrere – ha concluso il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega – allo strumento, che dovrebbe essere solo residuale, della Messa a disposizione (MAD)’.