Green pass differenziato e novità sui tamponi: ecco cosa può cambiare per la scuola
L’impennata dei contagi che si sta verificando nel nostro Paese, così come nel resto d’Europa, spinge ad attuare alcuni cambiamenti, con misure più restrittive e provando a contenere la quarta ondata. Bisogna agire in tempo con regole più rigide e se l’aumento dovesse continuare non si potrà più mettere sullo stesso piano vaccinati e non. La ministra per gli affari regionali Gelmini si è confrontata con i governatori e lo farà nuovamente la prossima settimana. La cabina di regia sarà il preludio ad un nuovo decreto.
Per quanto riguarda le vaccinazioni, si sta accelerando su più fronti. Il ministro della salute Speranza ha anticipato la terza dose al 22 novembre per la fascia 40-60 anni. Entro fine mese l’Ema dovrebbe dare l’ok per le somministrazioni ai bambini dai 5 agli 11 anni di età. e poi c’è la questione Green pass. È ormai certo che la validità del certificato verde sarà ridotta da 12 a 9 mesi. Questo per spingere la popolazione a fare il richiamo, visto che è provato che dopo 6 mesi la copertura comincia a scendere e i contagi sono più frequenti.
Dunque si va verso una distinzione tra chi è vaccinato e chi non lo è. Soprattutto per non penalizzare, con nuove restrizioni, chi si è sottoposto alle somministrazioni. Ai no vax potrebbe essere negato l’accesso a tutti i luoghi al chiuso come bar, ristoranti, cinema e teatri. E si parla di eliminazione del tampone per ottenere il Green pass. Anche perché sul tema ci sono diverse tesi. Ad esempio quella che i test antigenici hanno mostrato un’attendibilità non completa (da qui la proposta di eliminarli come requisito per ottenere il Green pass). Sui molecolari c’è in ballo la durata, con le 72 ore dal momento in cui arriva l’esito negativo, ritenute troppe dagli scienziati. Da qui la richiesta di ridurre il tempo a 48 ore (e 24 per quello antigenico). Entrambi i tipi di tamponi dovrebbero essere utilizzati solo per chi non ha il vaccino ma deve andare al lavoro.
Anche i docenti (che in larghissima parte sono vaccinati) attendono le novità. C’è chi spinge per dar loro una corsia preferenziale per le terze dosi, e anche chi non si è vaccinato, ma si sottopone a frequenti tamponi, attende di sapere cosa cambierà.