Il Covid e le regole per la scuola Il governo frena su nuove strette
L’ipotesi dei 5 giorni a casa per gli asintomatici non convince Palazzo Chigi. Il virus corre e le Regioni chiedono linee guida chiare, ma ancora non ci sono. I contagi sono aumentati da 21.316 di fine agosto a 30.778 secondo l’ultimo bollettino
La campanella è suonata in tutta Italia ma non le regole sul Covid a scuola. Il tavolo tecnico che dovrà dare indicazioni uniformi sui comportamenti cui insegnanti, alunni e famiglie dovranno attenersi per prevenire la diffusione del virus Sars-CoV-2, non ha ancora partorito un documento definitivo, atteso per ieri. Invece governo e Regioni non hanno trovato la quadra. La difficoltà principale consiste nel rendere compatibili le raccomandazioni con le circolari che hanno appena eliminato quasi tutti gli obblighi in vigore negli anni bui della pandemia. Via l’isolamento di cinque giorni per i positivi sintomatici e, a maggior ragione, asintomatici. Via la mascherina. Via i tamponi.
E allora, come tornare a chiedere agli studenti, e ai genitori, di restare a casa se poi, tanto per fare un esempio, ognuno è libero di andare al cinema? È questa la difficoltà che fa ritardare l’arrivo di «linee guida» accettate all’unanimità. Il governo non vuole dare l’idea di voler fare passi indietro rispetto alle sue politiche di apertura. Avviene in una fase in cui il virus corre più velocemente ma non così tanto da far temere nuove emergenze. I contagi sono aumentati da 21.316 di fine agosto a 30.778 secondo l’ultimo bollettino del ministero della Salute. Ricoveri sotto controllo negli ospedali. Una prima bozza del documento scuola dovrà essere rivista. Al lavoro i tecnici di ministero della Salute (sollecitato a studiare una soluzione da parte della Pubblica Istruzione), Regioni e Istituto superiore di Sanità alla cui direzione è stato nominato la scorsa settimana il professor Rocco Bellantone, per il momento in qualità di commissario straordinario.
Nelle sue prime dichiarazioni l’ex preside della facoltà di medicina dell’università cattolica si è detto contrario agli obblighi. E gli obblighi in questa fase sarebbero un controsenso rispetto alla linea del governo che li ha aboliti uno ad uno mantenendo prudenza soltanto all’interno di ospedali e residenze sanitarie per anziani, allo scopo di tutelare i fragili. Anche a scuola sono presenti alunni fragili. Ma come si fa a non accettare in classe un compagno positivo al virus ora che l’isolamento è saltato? Il ministro della Salute Orazio Schillaci è negli Stati Uniti per l’assemblea mondiale dell’Onu dove si parlerà anche di pandemie. Una decisione sulla scuola sembrava vicina, poi ieri il rinvio.
L’Italia sarebbe la prima a reintrodurre delle misure restrittive. Germania e Francia non le hanno prese in considerazione. E non si possono dimenticare i danni procurati ai nostri figli da Dad, la didattica a distanza, mascherine, obbligo di restare a casa se positivi. L’infettivologo del San Martino di Genova, Matteo Bassetti, incalza: «I ragazzi non dovrebbero essere più vessati. Non c’è ragione di non lasciarli liberi. Oggi il Covid è malattia impegnativa o grave soprattutto negli anziani». L’ex direttore della Prevenzione al ministero della Salute Giovanni Rezza non vede pericoli all’orizzonte: «I contagi crescono, ma l’incidenza non è molto elevata. C’è un lento aumento delle ospedalizzazioni. Questo indica che, come sappiamo benissimo, il Covid non è sparito, anche se l’impatto clinico è molto più basso rispetto al recente passato. È bene vaccinarsi».
I casi sono dovuti soprattutto alla variante Eris (derivata dal ceppo Omicron) contro la quale i nuovi vaccini funzionano, proteggendo dal Covid più grave. La consegna delle dosi è stata anticipata di una settimana. Saranno qui il 25 settembre. Le Regioni si stanno organizzando per garantire il vaccino, da somministrare anche assieme all’antinfluenzale, alle categorie alle quali è raccomandato in via prioritaria: over 60, persone fragili di tutte le età a partire da 6 mesi, ospiti di residenze per anziani, donne in gravidanza, operatori sanitari. Verrà offerto gratuitamente a tutti.