La scuola di Valditara dal 2026 secondo le indicazioni nazionali
di F.Q. Il Fatto Quotidiano
Latino alle medie, scrittura manuale, Bibbia e intelligenza artificiale. Anche Harry Potter e Stephen King. Le modifiche del ministro dell’Istruzione nelle “Indicazioni Nazionali per la scuola dell’Infanzia e del primo ciclo”.
Latino alle medie, più attenzione alla scrittura manuale e alla lettura integrale, integrazione dell’intelligenza artificiale in classe, gli esercizi per allenare la memoria, la “bella” scrittura, la lettura, Harry Potter e Stephen King. E ancora, un nuovo approccio alla storia, con un focus sull’Occidente e l’inserimento della Bibbia accanto a Iliade e Odissea. Sono queste alcune delle novità contenute nelle “Nuove Indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo“, pubblicate dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Il documento, composto da oltre cento pagine, rappresenta la base per la riforma dei programmi scolastici che entrerà in vigore a partire dall’anno scolastico 2026/2027.
Una delle modifiche più discusse riguarda l’introduzione del latino nella scuola secondaria di primo grado. L’insegnamento sarà curricolare ma opzionale, con un’ora aggiuntiva a settimana. “Il latino è una palestra di logica, abitua a studiare, aiuta a comprendere la grammatica e la sintassi italiana e testimonia una civiltà che ha plasmato l’Occidente”, ha apiegato il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara al Corriere della sera. L’inserimento del latino nelle medie rientra in un più ampio progetto di riforma dei curricoli, che prevede una continuità educativa tra scuola dell’infanzia, primaria, media e superiore attraverso un “curricolo verticale”. Un altro aspetto centrale delle nuove Indicazioni è il rafforzamento dello studio mnemonico e della scrittura manuale, con un’attenzione particolare alla “bella calligrafia”. Secondo il documento, la scrittura in corsivo sarà valorizzata perché considerata uno strumento utile per il pensiero critico e riflessivo. “Mi sono capitati candidati all’esame di avvocato che scrivevano in stampatello perché non conoscevano il corsivo. Una realtà purtroppo molto diffusa fra i giovani. Lo stampatello è la calligrafia di chi urla, il corsivo di chi riflette.” ha sottolineato Valditara.
La riforma toccherà anche come viene insegnata la storia. Infatti, il ministero ha previsto un visione prevalentemente occidentale dedicando due anni della scuola primaria allo studio delle civiltà greca e romana e all’impatto del Cristianesimo sul mondo classico. Le altre civiltà antiche, come Egizi, Fenici e Sumeri, verranno trattate in terza elementare, mentre la preistoria sarà ridotta. Per i più piccoli, la storia verrà insegnata attraverso la “grande narrazione”, un metodo che secondo il ministro Valditara è più adatto ai bambini: “I più grandi studieranno le fonti, ma per i bambini è più adeguata la narrazione”. Uno degli aspetti più discussi, e per molti in contrasto con la laicità della scuola, è l’inserimento della Bibbia tra i testi di riferimento storico e letterario, accanto a Iliade e Odissea. “La Bibbia è a fondamento di molta parte della nostra arte, della nostra letteratura e della nostra musica”, ha spiegato Valditara, precisando che alcuni passi verranno letti e commentati dagli insegnanti.
Sul fronte della lettura, si punta a incentivare l’abitudine a leggere testi per intero, anziché frammenti o riassunti. Gli insegnanti dovranno incoraggiare gli studenti a leggere almeno due libri all’anno, anche attraverso discussioni collettive in classe. “La lettura integrale deve sviluppare negli studenti l’allenamento a leggere testi lunghi e, soprattutto, la curiosità di scoprire come va a finire la storia”, si legge nel documento. Tra le opere consigliate figurano classici come Zanna Bianca, Harry Potter e alcuni romanzi di fantascienza e horror, tra cui Stephen King e Asimov. Le nuove Indicazioni prevedono anche un’integrazione “prudente e critica” dell’intelligenza artificiale nella didattica. Il documento sottolinea che l’uso dell’IA dovrà essere guidato dagli insegnanti, che avranno il compito di spiegare agli studenti il funzionamento degli strumenti digitali e delle piattaforme educative. “Gli insegnanti hanno il dovere di conoscere e capire le potenzialità della IA. In aula spetterà loro spiegare le logiche di funzionamento dei dispositivi e delle piattaforme”.
Accanto all’educazione digitale, viene rafforzata anche l’educazione civica, con particolare attenzione alle relazioni di genere, al rispetto e alla convivenza civile. Il documento, redatto da una commissione di esperti, sarà ora sottoposto a consultazione pubblica attraverso incontri con associazioni professionali, genitori, studenti e sindacati. Le nuove Indicazioni entreranno ufficialmente in vigore a partire dall’anno scolastico 2026/2027, mentre per la scuola superiore la riforma sarà attuata successivamente. Valditara ha sottolineato che la pubblicazione delle Indicazioni lascia spazio al confronto: “Le nuove indicazioni entreranno in vigore dal settembre 2026, perché dobbiamo dare il tempo alle case editrici, ultimata la consultazione pubblica, di scrivere i nuovi libri di testo. I programmi delle scuole superiori cambieranno dall’anno successivo”.