Loredana Perla e le nuove Indicazioni nazionali. L’analisi della sua “metafisica”

dal blog di Gianfranco Scialpi

Loredana Perla e le nuove Indicazioni nazionali.
L’analisi della sua “metafisica” confermano la  discontinuità con l’attuale documento.

 

Loredana Perla e le nuove indicazioni nazionali. Analisi della sua “metafisica”

Loredana Perla e le nuove Indicazioni nazionali. “Il FattoQuotidiano” (17 febbraio) ha pubblicato una lunga e articolata intervista alla coordinatrice (Decreto 18 marzo 2024) della Commissione ministeriale preposta alla stesura delle Indicazioni nazionali. Quindi non un semplice componente, ma come l’ha definita il quotidiano “la mente” di G. Valditara.
Le risposte di Loredama Perla risultano molto utili per comprendere la prospettiva (filosoficamente la “metafisica”) del documento ministeriale, in quanto quest’ìultimo non è ancora disponibile.

Cosa ha dichiarato la Professoressa-Coordinatrice? Sono evidenti i punti di discontinuità con le attuali Indicazioni. Presentato il profilo del nuovo alunno/studente che innazitutto deve passare dall’impegno all’obbligo di imparare , deve recuperare la cultura del sapere classico (Iliade, Odissea) che internet ha indebolito, studiare il latino (la lingua degli avi), la Bibbia…

Analisi della “metafisica” (prospettiva)

Per comprendere a pieno la sua prospettiva occorre conoscere il libro scritto con E. Galli della Loggia (“L’identità italiana”, “Tramonto di una nazione” e “La morte di una patria”) Insegnare l’Italia. Una proposta per la scuola dell’obbligo (Morcelliana 2023).   L. Perla dichiara di conoscere appena il Ministro, confermando il profilo scientifico e corale della Commissione, ma come scriveva F. Nietzsche “Non esistono i fatti, ma solo interpretazioni“.
In altri termini, ogni persona non presenta mai la realtà, bensì la sua lettura. Nel caso specifico  non s’intende esprimere alcuna valutazione, ma solo permettere di conoscere l’orizzonte-mondo di Loredana Perla  attraverso il linguaggio L. Wittgeinstein). Innanzitutto non condivide l’impostazione culturale delle attuali Indicazioni che rinunciano all’identità nazionale ” in omaggio alle letture globaliste e multiculturali, ha creato un vulnus psicopedagogico nella formazione delle nuove generazioni” (pag. 59). L’impostazione mondialista costringe i ragazzi a un percorso didattico con obiettivi difficili “pensando che questa li aiuti a costruire relazioni col «locale» è, didatticamente, un controsenso” (pag. 65).

Loredana Perla crede nel valore educativo e direi nazionale di due libri “Cuore e Pinocchio. Quest’ultimo è proposto come “il libro per antonomasia  dell’identità italiana” (pag. 103). La storia del burattino di legno riconsidera il valore del rapporto integerazionale. Non si accede, secondo L. perla alla vita adulta “uccidendo i padri” (le autorità, chiara la contrapposizione con il ’68), ma salvandoli attraverso il salvataggio della tradizione (memoria, storia, tradizione).

Si potrebbe continuare, ma questi pochi esempi esplicitano senza se e senza  la prospettiva culturale di L. Perla. Positiva o negativa è un altro discorso, che ognuno di noi può esprimere liberamente.

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