Mobilità 2022, il 25 gennaio i sindacati convocati per i trasferimenti, quale scenario si può ipotizzare?
Martedì 25 alle 16.00 i sindacati della Scuola sono stati convocati per la mobilità del personale.
C’è da rinnovare il Contratto Collettivo Nazionale Integrativo sulla mobilità del personale docente, educativo ed ATA per gli anni scolastici 2022/23, 2023/24, 2024/25.
Sappiamo che la trattativa, mai compiutamente partita con tutte le OO.SS., si è arenata da due mesi ormai sulla questione dei vincoli triennali introdotti dal Legislatore in nome della continuità didattica con la legge 159/2019 prima e con la 106/2021 poi per i docenti e i DSGA neo immessi in ruolo dal 2020/21 e per tutti quei docenti che, a partire dalla mobilità 22/23, otterranno un trasferimento o un passaggio di cattedra o di ruolo indipendentemente dalla tipologia di sede richiesta con la domanda.
Dopo ben 4 incontri nei mesi di dicembre e gennaio, dopo uno sciopero il 10 dicembre e dopo una serie di documenti congiunti da parte delle OO.SS . che avevano indetto lo sciopero la situazione è ancora ferma al punto di partenza.
Da una parte il Ministero che è intenzionato a inserire i vincoli nel nuovo contratto integrativo previsti dalle leggi 159 e 106, dall’altra i sindacati che questi vincoli nella mobilità non li accettano, parlano di esproprio da parte del legislatore e di una materia che deve ritornare nell’alveo della contrattazione e vorrebbero disapplicarli per via contrattuale.
Intanto si registra il fallimento anche dell’ipotesi avanzata dalla Cisl Scuola negli incontri di dicembre disertati dagli altri sindacati scioperanti il 10 dicembre.
Quindi quale scenario si presenterà al tavolo delle trattative Martedì pomeriggio a Viale Trastevere? Quale sarà la proposta dei Funzionari del MI alle OOSS? Se il MI resterà sulle posizioni di netta chiusura palesate nell’ultimo incontro, si potrebbe arrivare ad un atto unilaterale, quindi a questo punto non dovrebbe firmare nessun sindacato neppure la Cisl Scuola che si era detta aperturista e ottimista e disposta anche a firmare da sola, ma come abbiano detto la sua ipotesi è stata fatta cadere nell’ultimo incontro.
Tuttavia un atto unilaterale creerebbe non pochi problemi al MI, facendo dilatare i tempi per l’emanazione dell’O.M. e quindi della presentazione delle domande di trasferimento e di passaggio di cattedra e di ruolo. E tutto questo non conviene né al MI né alla Scuola.
Ecco che si potrebbe profilare un’ipotesi di mediazione tra le parti al fine di ottenere la firma dei 6 sindacati e quindi procedere speditamente con gli adempimenti successivi, arrivando alla firma del CCNI. A questo punto ampio potrebbe essere il ventaglio delle deroghe che il MI potrebbe proporre ai sindacati il 25 pomeriggio e sarebbe difficile sia individuare sia elencarle, comunque noi crediamo che martedì alle OOSS sarà almeno consegnata una bozza di contratto integrativo.
L’ipotesi più auspicabile, qualora ci fosse il consenso politico del Governo, anche perché questa volta il CCNI precederebbe il CCNL e questa sarebbe un’anomalia di non poco conto, sarebbe quella di ” congelare” i vincoli per la mobilità di cui alla 159 e alla 106 (trasferimenti e passaggi) 22/23, con una proroga del precedente contratto integrativo 19/22 in attesa sia del rinnovo del CCNL 18/21, di cui ad oggi manca ancora l’atto di indirizzo, sia dell’auspicabile e necessaria risoluzione normativa dei vincoli.
Questa ipotesi che potremmo chiamare ponte sarebbe dettata sicuramente dal buon senso e servirebbe a sbloccare l’impasse tra Ministero e Sindacati che rischia di compromettere il regolare avvio dell’anno scolastico 22/23. I trasferimenti e i passaggi sono operazioni importanti di riassetto annuale degli organici nelle scuole del personale docente, educativo ed ATA e precedono le immissioni in ruolo, le utilizzazioni, le assegnazioni provvisorie e le supplenze di durata annuale.