Mobilità 2023, rischio atto unilaterale MIM: sindacati chiedono incontro politico
Mobilità scuola 2023, ancora nessun accordo tra il Ministero dell’Istruzione e i sindacati: quali scenari si prospettano?
Luigi Rovelli
Mobilità scuola 2023, si è concluso poco fa il confronto tra il Ministero dell’Istruzione e i sindacati in merito alla questione mobilità. Da quanto trapelato, appare ben lontano un possibile accordo tra le parti e, quindi, non è assolutamente da escludere la possibilità dell’atto unilaterale da parte del ministero dell’Istruzione e del Merito.
Mobilità scuola 2023, nessun accordo tra Ministero e sindacati: quali scenari?
La questione dei vincoli rappresenta il nodo cruciale della trattativa. Secondo il Ministero dell’Istruzione, infatti, i vincoli di permanenza devono essere applicati a tutti i neo assunti per l’anno scolastico 2022/23.
I vincoli triennali, secondo quanto riporta ‘Orizzonte Scuola’, verrebbero riproposti non solo per i neoassunti in ruolo ma anche per i docenti assunti nell’anno scolastico 2021/22 e negli anni scolastici precedenti qualora, nell’anno scolastico 2022/23, abbiano ottenuto un movimento in altra provincia.
I sindacati hanno espresso la loro ferma contrarietà e, per questo motivo, hanno chiesto un incontro politico. Naturalmente, nel caso in cui si dovesse arrivare all’incontro politico, finirebbero per slittare le date già indicate nei giorni scorsi per l’apertura della finestra temporale relativa alla presentazione delle domande.
Ricordiamo che la data indicata per la presentazione delle istanze, da parte del personale docente, era quella del 24 febbraio con possibile scadenza il 10 marzo.
Orizzonte Scuola ha riportato le parole del presidente dell’Anief, Marcello Pacifico: ‘Il Ministero non arretra sulla questione, tutti i sindacati sono concordi nella richiesta di un incontro politico con i rappresentanti del Ministero dell’Istruzione e del Merito’.