Novità stipendi 2023 in Legge di Bilancio: l’emolumento accessorio
La bozza del testo della Legge di Bilancio prevede per il 2023 il pagamento di un’emolumento accessorio ai dipendenti.
Claudia Scalia
Nella bozza della Legge di Bilancio sono previste altre novità per gli stipendi 2023 dei dipendenti pubblici (quindi anche docenti e personale ATA). Per incrementare ulteriormente i cedolini dello stipendio si è pensato di istituire un emolumento accessorio per tutto l’anno. Lo si legge nel testo. L’importo, spiega Il Sole 24 Ore, potrebbe variare fra i vari gradi di enti pubblici. Si tratta, spiega il quotidiano, di un’analogia con l’indennità di vacanza contrattuale, pari al 5X1000 dello stipendio tabellare ai soli fine del trattamento di quiescenza.
Cosa è previsto nella Manovra
Nell’ultima versione della bozza della Legge di Bilancio, il testo prevede un “emolumento accessorio una tantum” per lavoratori statali ed enti territoriali. Il testo spiega che nel solo anno 2023, l’emolumento accessorio una tantum sarà corrisposto per tredici mensilità e lo Stato utilizzerà 1 miliardo per la sua erogazione.
Cosa cambierebbe rispetto al passato? Generalmente, il governo quando si prepara al rinnovo del pubblico impiego, stanzia dei fondi in Legge di Bilancio, che poi vengono incrementati gli anni successivi , fino a quando la contrattazione entra nel vivo. Quando il contratto viene firmato, lo Stato provvede a pagare gli arretrati. Invece, secondo quanto previsto dall’attuale testo, il primo stanziamento per il contratto sarà pagato immediatamente ai dipendenti pubblici. Il neo resta sempre l’importo, che non si può certo considerare importante. Si tratta, infatti, di pochi euro in più al mese per ogni lavoratore.