Organico covid proroga fino al 30 giugno: proroga dell’assegnazione dell’Organico Pnrr fino al 23
Dopo l’emendamento alla legge di bilancio del Movimento Cinque Stelle finalizzato alla reintroduzione dell’organico aggiuntivo covid fino al giugno 2023, che non ha sortito gli effetti sperati, arrivano le richieste di modifiche al Milleproroghe scuola da parte di Anief, che chiede come questo contingente possa rientrare in servizio fino alla fine dell’anno scolastico nonostante la pandemia sia di fatto terminata, così come lo stato di emergenza.
Realizzazione dei progetti Pnrr
Nel decreto Milleproroghe, secondo Anief, è necessario introdurre una serie di disposizioni urgenti per la Scuola che diano seguito agli Ordini del giorno approvati a dicembre a Palazzo Madama. Per questo sono state predisposte una serie di modifiche al testo approvato dal Consiglio dei ministri a fine 2022.
Tra le altre cose, viene chiesto di prorogare l’organico aggiuntivo, ex Organico Covid i cui contratto sono scaduti lo scorso giugno, indispensabile per realizzare i progetti del Pnrr nelle scuole.
L’organico aggiuntivo è stato previsto durante l’emergenza covid nelle scuole. I contratti quest’anno non sono stati rinnovati, lasciando a casa 50 mila unità (soprattutto ATA) e mettendo in difficoltà le scuole e i dirigenti scolastici che su questa forza lavoro puntavano in maniera particolare.
Proroga dell’assegnazione dell’Organico Pnrr
“Chi conosce la scuola sa benissimo che gli istituti stanno ancora facendo i conti con le conseguenze della pandemia, ma soprattutto che andare a indebolire gli organici è una mossa sbagliata in generale, tanto più all’interno di un quadro che vede all’orizzonte tagli drastici per il mondo della scuola“, dice la capogruppo al Senato del Movimento Cinque Stelle Barbara Floridia, in riferimento all’emendamento presentato alla Camera dal gruppo parlamentare dei pentastellati.
La richiesta di modifica del sindacato Anief prevede la proroga dell’assegnazione dell’Organico Pnrr (ex Organico Covid) fino al 30 giugno 2023. Questo consentirebbe nelle prossime settimane a una parte consistente di questi lavoratori di riessere ammessi in servizio almeno fino alla fine dell’anno scolastico in corso.