Pensioni, possibile proroga Quota 103: Anief ‘Per docenti e ATA sì ma a determinate condizioni’
Anief è tornata a parlare di Riforma pensioni dicendosi favorevole ad un’ipotetica proroga di Quota 103 e ad una graduale introduzione di Quota 41, ma a determinate condizioni.
Veronica Elia SCUOLA IN FORMA
Pensioni, possibile proroga Quota 103 e Quota 41: le condizioni Anief
La Riforma delle pensioni continua a rimanere al centro del dibattito politico anche se nell’ultimo periodo si è iniziato a parlare di un suo possibile rinvio con la conseguente proroga per un altro anno di Quota 103 prima di arrivare a Quota 41. A tal proposito Anief, l’Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori, si è detta favorevole purché vengano introdotte determinate condizioni per il personale scolastico.
“È una soglia pensionistica che potrebbe andare bene ai lavoratori della scuola, docenti e ATA, solo a determinate condizioni” ha spiegato il presidente Marcello Pacifico. “Il riscatto gratuito della laurea, una finestra specifica di uscita anticipata per la scuola, dove imperversa il burnout per il lavoro particolarmente stressante, l’introduzione di deroghe per chi ha affrontato la maternità”.
Il presidente Anief sarebbe, quindi, tornato ancora una volta a ribadire la necessità di differenziare le finestre d’uscita del comparto scuola rispetto al resto della pubblica amministrazione, per via del carattere gravoso che pesa su insegnanti e ATA. “Continua a non esserci adeguata considerazione per chi opera professionalmente nella scuola, dove il rischio burnout è tra i più alti in assoluto” prosegue Pacifico. “L’insegnamento e l’impiego di chi lavora a contatto con gli studenti è un lavoro usurante”. E ancora: “è arrivato il momento di rivedere la Riforma, dopo l’ultimo triennio di deroghe e di eccezioni penalizzanti”.
Le altre richieste
In conclusione Anief sarebbe disposta ad aprirsi alla discussione su Quota 41 purché vengano riconosciuti:
- una finestra specifica per docenti e ATA con 40 anni di contributi (massimo 64 anni con 20 anni di contributi), con il massimo contributivo e senza tagli all’assegno pensionistico;
- il riconoscimento del carattere gravoso a tutti gli insegnanti, compresi quelli della secondaria;
- delle agevolazioni per il burnout;
- il riscatto gratuito della formazione universitaria;
- delle agevolazioni per la maternità.