Reclutamento docenti: ‘Difficile coprire 112 mila cattedre vacanti entro settembre’. Il Ministero dell’istruzione convoca i sindacati
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto Sostegni bis che riforma il reclutamento con lo scopo di coprire il maggior numero di cattedre vacanti entro settembre 2021. Circa 6mila posti verranno coperti grazie al recupero di 5 classi di concorso STEM, circa 18mila dalla nomina a tempo determinato dei precari storici con almeno 3 anni di servizio e altri 32mila dal concorso straordinario della secondaria. Anche se, secondo una proiezione di Tuttoscuola, i vincitori di questo concorso saranno inferiori al numero di posti disponibili: circa 9000 posti potrebbero restare scoperti. E, se davvero si vuole iniziare il nuovo anno scolastico con le cattedre coperte, i concorsi ordinari per le STEM dovranno svolgersi in fretta, pena l’interruzione dei rapporti lavorativi dei supplenti e la continuità didattica. Gissi (Cisl Scuola) a “L’ora di buco”, la nuova trasmissione radiofonica di Tuttoscuola: “chi ha scritto il decreto non ha contezza dei tempi organizzativi delle scuole”.
“Difficile coprire così tante cattedre vacanti entro settembre 2021. Le cattedre vuote sono davvero tante, più di 112mila. Leggendo il decreto Sostegni bis viene da pensare che chi lo abbia scritto non abbia contezza dei tempi organizzativi delle scuole” così la segretaria generale Cisl Scuola, Maddalena Gissi, ha commentato il decreto Sostegni bis pubblicato ieri in Gazzetta a “L’ora di buco, storie di vita scolastica“, la trasmissione radiofonica di Tuttoscuola su Radio Cusano Campus.
Numerose le criticità evidenziate dalla Gissi sul decreto che ha riformato il reclutamento della scuola: per fare in modo di coprire il maggior numero di cattedre vacanti entro l’avvio del nuovo anno scolastico, viene previsto il recupero di 5 classi di concorso STEM attraverso i concorsi ordinari e l’assunzione di circa 18mila precari storici con almeno tre anni di servizio. “Solo individuare la prima fascia con le tre annualità e recuperare le 5 discipline STEM con il concorso ordinario produrrà un effetto che in percentuale sarà molto al di sotto delle 70mila unità previste dal Ministro – ha detto Gissi -. Infanzia e Primaria hanno tante disponibilità residue in GAE e in prima fascia, ma le tre annualità limitano molto il personale di sostegno con titolo di specializzazione che non le ha”.
“Ci chiediamo quale sia la ratio di questo modello di reclutamento. Certo, abbiamo aperto una breccia, si inizia a pensare che esiste una doppia modalità di assunzione, attraverso graduatoria e attraverso concorso. Avvieremo un’interlocuzione con il Parlamento e con il Ministro per chiedere l’apertura dei tavoli e modifiche incisive nel decreto Sostegni bis che presenta contenuti contraddittori che non favoriscono la risoluzione del problema della meritocrazia”. E un Tavolo sulla “Formazione iniziale, Reclutamento, Formazione permanente”, nell’ambito delle attività previste dal Patto, secondo quanto anticipato a Tuttoscuola, è stato intanto convocato dal Capo di Gabinetto del MI, Luigi Fiorentino, per il prossimo 3 giugno alle ore 10.
“Pensiamo – ha spiegato ancora Gissi – che la prova scritta del concorso si compone di 50 quesiti da svolgere in 100 minuti. A determinare la bravura di un insegnante di materie scientifiche è un quiz…”.
Altra novità presente nel decreto Sostegni bis che ha suscitato parecchie perplessità da parte dei candidati sta nel fatto che chi non dovesse superare il concorso debba restare fermo un anno. “Ci fa molto sorridere questa cosa – ha commentato la segretaria Cisl Scuola – .Chi non supera il concorso starà fermo un anno per evitare l’affluenza che crea la corsa alla prova concorsuale. Non avendo il coraggio di fare delle preselettive, vogliono alleggerire a monte la partecipazione: un’idea fuori luogo!”.
“Tutto dovrà essere espletato a breve, ma se le prove si completassero entro ottobre, saranno interrotti i rapporti lavorativi con i supplenti: una cosa che non è mai successa! Abbiamo bisogno di garantire continuità scolastica. Noi siamo dell’idea si debba aprire un percorso per abilitare il personale in seconda fascia”, ha concluso Maddalena Gissi.