Riforma pensioni definitiva dal 2024: cosa succede nel frattempo?
Pensioni: riforma definitiva a partire dal 2024. Cosa prevede il piano del Ministro del Lavoro Marina Calderone? Le linee guida.
Veronica Elia
All’indomani dell’approvazione seppur parziale della manovra finanziaria, il Ministro del Lavoro Marina Calderone rassicura gli italiani che la tanto attesa Riforma pensioni sarà resa definitiva a partire dal 2024. Vediamo quali sono le linee guida del suo programma e che cosa succederà nel frattempo.
Via libera alla manovra finanziaria
Sul fronte pensionistico la Commissione Ue ha dato il nulla osta alla manovra finanziaria proposta dal Governo italiano. Non mancano tuttavia alcune perplessità circa la disposizione per aumentare il massimale per le operazioni in contanti e la possibilità di rifiutare pagamenti elettronici inferiori a 60 euro.
Per quanto riguarda nello specifico le pensioni, è probabile che la Legge di Bilancio non subisca variazioni, con Quota 103 riservata ai lavoratori con 62 anni di età e 41 di contributi. Resta, invece, sotto osservazione Opzione donna, che al momento riconosce il diritto alla pensione anticipata ad alcune categorie di lavoratrici che abbiano maturato entro il 31 dicembre 2022 60 anni di età (59 le donne con un figlio e 58 quelle con due) e 35 di contributi. Non è, però, da escludersi che possano essere applicate in questo caso ulteriori correzioni.
Riforma pensioni definitiva dal 2024
Come preventivato, la Riforma definitiva delle pensioni sarà attuata soltanto a partire dal 2024. A tal proposito, il Ministro del Lavoro Marina Calderone ha già fissato un nuovo incontro con i sindacati, previsto per il prossimo 19 gennaio. Nel frattempo, la Calderone ha dichiarato di essere già al lavoro per delineare “un sistema di forme di pensionamento integrate che consenta di individuare l’accesso a pensione più compatibile con le esigenze personali e sanitarie del lavoratore e al contempo di ricambio generazionale dei datori di lavoro”.
L’obiettivo sarebbe, quindi, quello di puntare su una maggiore flessibilità in uscita e su un maggiore ricambio generazionale che possa favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, per garantire loro un futuro pensionistico meno incerto.
da scuolainforma