Rischio corruzione in caso di donazioni di beni e prestazioni di privati all’amministrazione
Quali misure di prevenzione adottare? Due faq dell’ANAC.

Le donazioni di beni o prestazioni da parte del privato che un’amministrazione riceve in base al decreto legislativo n. 36/2023 vanno considerati come processi a rischio corruttivo nell’area dei contratti pubblici ai sensi della Legge 190/2012. Pertanto, occorre programmare misure di prevenzione nella sottosezione “Anticorruzione e trasparenza” del PIAO o nel Piano Anticorruzione idonee a garantire imparzialità e trasparenza in tutte le procedure afferenti alla fase di selezione, accettazione e successiva gestione dei beni donati.
Lo chiarisce l’ANAC con due faq, spiegando che l’amministrazione può valutare di programmare come misure di prevenzione:
- l’adozione di un regolamento che disciplini gli aspetti attuativi dell’acquisizione di beni o prestazioni senza esborso di somme di denaro (quali requisiti di ammissibilità della donazione, eventuali profili di conflitto d’interesse e relative misure di prevenzione) e assicurarne la pubblicazione nella sezione “Amministrazione trasparente” sottosezione “Atti generali”;
- la sottoscrizione di atti convenzionali ispirati a trasparenza e parità di trattamento con gli operatori economici che effettuano donazioni;
- l’elaborazione di un prospetto riassuntivo delle liberalità ricevute da pubblicare su base semestrale/annuale sul sito istituzionale dell’ente, nella sottosezione “Altri contenuti” – “Dati ulteriori” della sezione “Amministrazione Trasparente” provvedendo alla anonimizzazione dei dati personali eventualmente presenti.
- la pubblicazione degli avvisi/inviti con cui l’amministrazione manifesta l’esigenza di acquisire beni o prestazioni da parte del privato in virtù dell’art. 8, co. 3 del codice dei contratti“.