Sciopero 30 maggio, adesione al 20%: per i sindacati ‘protesta forte, ora occorre disponibilità politica’

Il commento dei sindacati sullo sciopero generale del 30 maggio: per tutti la partecipazione è stata rilevante.

Concluso lo sciopero generale della scuola svoltosi lo scorso 30 maggio, arriva il momento di tirare le somme: la percentuale di adesione che si è registrata tra docenti, ATA e personale educativo si attesta intorno al 20%. Cifre di certo superiori rispetto agli altri momenti di protesta che le sigle sindacali hanno organizzato durante il corso di quest’anno scolastico ormai giunto alle ultime battute finali. Di seguito, riportiamo il comunicato unitario con cui i sindacati hanno commentato la dimostrazione di lunedì scorso e in particolare il parere di Francesco Sinopoli, segretario nazionale Flc Cgil Scuola.

Nota unitaria sullo sciopero generale della scuola

I sindacati Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda e Anief, all’indomani dello sciopero generale del 30 maggio, così hanno commentato la giornata di protesta:

“Crescono i dati relativi all’adesione del personale allo sciopero con stime che indicano una percentuale attorno al 20%. Se un lavoratore della scuola su 5 ha aderito allo sciopero significa che la protesta è forte. Questo è un fatto che non può essere ignorato.

L’Italia – la denuncia è dell’Ocse – ha gli stipendi più bassi nella UE: nonostante sia il fanalino di coda in tema di retribuzioni, nonostante la spesa in istruzione e formazione sia tra le più basse d’Europa non si vedono all’orizzonte iniziative che investano su un settore così importante per lo sviluppo del Paese

L’iniziativa democratica del personale, che con lo sciopero ha manifestato il suo dissenso verso le misure del Governo deve trovare disponibilità concreta per una soluzione politica. Contratto, reclutamento e formazione sono i nodi centrali di una vertenza scuola più volte rappresentata e che lo sciopero di ieri ha nuovamente riproposto”, concludono Francesco Sinopoli, Ivana Barbacci, Pino Turi, Elvira Serafini, Rino Di Meglio e Marcello Pacifico.

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