In vista del rientro sui banchi a settembre il ministro dell’Istruzione e del Merito ha annunciato una stretta contro il bullismo e gli episodi di aggressioni al personale scolastico con l’introduzione di nuovi criteri di valutazione sul comportamento in classe. Torna dopo sei anni il voto in condotta alle scuole medie mentre alle superiori il giudizio inciderà sui crediti per l’ammissione all’Esame di Stato. Per le sospensioni lunghe il governo punta a favorire attività civiche presso strutture convenzionate
Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha dato disco verde a una revisione delle norme che disciplinano il voto in condotta a scuola. L’obiettivo della riforma annunciata dopo un tavolo al dicastero di viale Trastevere è di contrastare i fenomeni di aggressioni ai docenti e più in generale di bullismo. Ecco cosa potrebbe cambiare a partire dal prossimo anno scolastico
Il voto in condotta è un giudizio sul comportamento che lo studente ha tenuto nel corso dell’anno. La valutazione finale espressa in decimi spetta al consiglio di classe durante lo scrutinio e solo il voto “5” per gravi violazioni comporta la bocciatura automatica
Una prima novità introdotta dal tavolo del Ministero dell’Istruzione e del Merito è il ripristino del voto in condotta alle scuole secondarie di I grado, vale a dire le scuole medie. La valutazione sarà espressa in decimi e farà media modificando così la riforma Fedeli del 2017
Criteri più stringenti si profilano anche per le scuole secondarie di II grado (cioè le superiori) con il voto sul comportamento che inciderà sui crediti per l’ammissione all’Esame di Stato