SCUOLA, I SINDACATI PROCLAMANO LO SCIOPERO PER IL 10 DICEMBRE
da Il Sole 24 Ore Flc Cgil, Uil Scuola, Snals e Gilda sono pronti alla mobilitazione contro la legge di Bilancio presentata dal governo Draghi
di Redazione Scuola
Flc Cgil, Uil Scuola, Snals e Gilda sono pronti alla mobilitazione contro la legge di Bilancio presentata dal governo Draghi. Giornata di sciopero prevista per venerdì 10 dicembre. Ad annunciarlo gli stessi sindacati nel corso di una conferenza stampa. Manovra, contratto, risorse sono i nodi che il governo non ha sciolto, come spiega il segretario della Flc Cgil, Francesco Sinopoli: «Abbiamo avuto l’incontro di conciliazione ma non c’erano le condizioni per conciliare. I punti che noi abbiamo posto sono tutti punti contenuti già nel Patto per l’istruzione».
I nodi
Per Sinopoli «il Governo ha fatto la scelta di disinvestire sulla scuola pubblica confermando la tendenza che va avanti da 15 anni. Una legge di bilancio che prevede investimenti per 33 miliardi. Dopo due anni di retorica ci troviamo di fronte a una situazione chiara. C’è un divario significativo tra le retribuzioni della scuola e i dipendenti pubblici così come in base ai dati Ocse. Il divario di circa 350 euro va colmato, ci aspettavamo dei segnali». Sempre secondo il segretario della Flc Cgil «sulla scuola il Governo ha fatto una scelta molto precisa: di disinvestire sulla scuola pubblica confermando la tendenza che va avanti da almeno 15 anni ma che adesso suona ancora più assurda dopo 2 anni di pandemia. Il Governo non vuole investire sul personale della scuola. C’è un divario significativo – aggiunge – tra la retribuzione della scuola e quella di altri settori pubblici».
La mobilitazione
Per Sinopoli lo sciopero proclamato il 10 dicembre «non deve essere l’ultima iniziativa di lotta ma deve essere la prima. Questa mobilitazione deve essere un segnale per la scuola e per il Paese» e, a suo giudizio, è stata «inevitabile per le posizioni assunte dal governo. Siamo convinti – conclude il segretario generale Flc-Cgil – che non ci fosse alternativa e che il 10 dicembre debba essere una giornata partecipata di partecipazione e rivendicazione».