Scuola in presenza, Bianchi: ‘Solo il 6,6% delle classi in DaD’. Il punto sul ritorno in classe nell’Audizione del Ministro
“Ad oggi, alle 12, con un grado di copertura dell’82% su 374.740 classi, il 93,4% delle classi sono in presenza. Di questi il 13,1% con attività integrata per singoli studenti a distanza. Le classi totalmente a distanza sono il 6,6%. In termini di studenti sono in grado di copertura della rivelazione dell’81,8% su un totale di 7.362.181, gli alunni in presenza sono l’88,4%. Per l’infanzia il numero degli alunni positivi o in quarantena è il 9%, e quindi quelli in presenza sono il 91%, per la primaria gli alunni positivi o in Dad sono il 10,9%, per la Secondaria di prima e secondo grado gli alunni in dad o in didattica integrata sono il 12,5%”. Sono questi i numeri ufficiali raccolti dal Ministero dell’Istruzione e sui quali il ministro Bianchi ha fatto un punto sul rientro a scuola in presenza nel corso dell’audizione di oggi, 19 gennaio, alla Camera.
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“Stiamo lavorando per la scuola in presenza – ha dichiarato il Ministro -, si tratta di un impegno che il premier Mario Draghi ha preso con il Parlamento fin dal suo discorso di insediamento. La scuola è in presenza, perché la scuola è comunità, anche attraverso strumenti digitale, ma all’interno di una visione d’insieme”.
E ancora: “Il sistema scolastico ha reagito, malgrado la sua enorme complessità dell’organizzazione. Come Ministero monitoriamo in modo costante, tramite il SIDI, le scuole. Abbiamo un servizio di assistenza, anche tramite help desk, che supporta dirigenti scolastici e docenti”.
Sulle vaccinazioni: “In termini di vaccinazione, secondo i dati del generale Figliuolo, abbiamo oggi situazioni molto differenziate sui vari livelli: per i ragazzi 12-19 anni abbiamo un grado di copertura vaccinale prossimo all’85%, più basso è il livello delle primarie, proprio perché abbiamo potuto procedere con le vaccinazioni dal 25 novembre. Il picco di contagi è riconducibile quando le scuole sono chiuse. Io ho fornito i dati amministrativi, non ho i dati sanitari. L’impennata dei positivi si è avuto dal 18 dicembre. Noi avevamo fatto una simulazione, sulla base dei dati disponibili, di un raddoppio dei positivi, ma il dato è più basso. Il contagio è avvenuto quando i ragazzi erano a scuola. Hanno avuto contatti familiari, fuori dalla situazione di controllo che si può avere a scuola”.
“Non nascondo che ci siano problemi – ammette infine il Ministro -, non solo per territorio per territorio, ma perfino scuola per scuola. Il governo, però, ha dato delle regole, seppur migliorabili, ma ci sono”.