Scuola, le principali urgenze del nuovo governo Meloni
Sono diverse le priorità che il nuovo governo Meloni dovrà affrontare per quanto riguarda il comparto Istruzione.
Luigi Rovelli
Scuola, settimana decisiva per il nuovo governo di centrodestra che vedrà la luce entro la fine del mese di ottobre: in generale, sono diverse le urgenze che dovranno essere affrontate, prima fra tutte la Legge di Bilancio 2023. Sul tavolo dell’ormai ex ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, però, è rimasto parecchio lavoro, in particolare quello che riguarda le riforme del PNRR.
Nuovo governo e Istruzione, ecco le principali urgenze da affrontare subito
Il quotidiano ‘Il Sole 24 Ore’ di oggi, lunedì 17 ottobre, ha sintetizzato le priorità che il nuovo governo Meloni dovrà affrontare subito, quelle legate, in particolare, alle sei riforme previste dal PNRR.
Delle sei riforme abilitanti per la scuola previste dal PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) due stanno aspettando ancora la definizione della normativa. Una di queste riforme è quella relativa al rafforzamento delle attività di orientamento per gli studenti. Entro il prossimo mese di dicembre dovranno essere definite le Linee Guida che ‘introdurranno moduli di orientamento obbligatori’ già a partire dalla scuola del primo ciclo. Le ore annuali per le attività orientative, comunque, non dovranno essere inferiori a 30.
La seconda riforma da portare avanti è quella relativa al dimensionamento della rete scolastica. Per gli anni scolastici 2022/23 e il 2023/24, e in via temporanea, il numero minimo di 600 alunni (400 nelle piccole isole e nei comuni montani) per avere un Dirigente Scolastico e un DSGA di ruolo rimane abbassato a 500 studenti (300 in isole e comuni montani) come disposto per lo scorso anno scolastico. Entro la fine dell’anno, però, dovrà essere definita una normativa che andrà a regime.
Il PNRR ha previsto 800 milioni per la formazione digitale dei docenti: si tratta di almeno 650mila prof nei prossimi cinque anni. Secondo l’ultima relazione del governo Draghi, diffusa ad agosto, sono stati investiti 56 milioni di euro (risultavano attivati 2.229 corsi di formazione con 49.470 iscrizioni). Il personale scolastico che aveva già completato almeno un corso era pari a 15.323 unità.
Un’altra urgenza del nuovo governo Meloni sarà rappresentata dal cosiddetto ‘Piano per le competenze‘, ovvero il potenziamento delle competenze di base dei giovani. Il PNRR ha previsto 1,5 miliardi per 470mila studenti a rischio di abbandono scolastico, unitamente ad altri 350mila giovani che, invece, hanno già abbandonato la scuola. I primi 500 milioni sono già stati distribuiti.