Scuola, multe fino a 10mila euro a chi aggredisce i docenti

da il sole 24 ore

Rischiano una multa da 500 a 10mila euro gli studenti e chiunque altro aggredisca un professore, un dirigente scolastico o un membro del personale tecnico-amministrativo della scuola. La misura è prevista, infatti, in un emendamento depositato dal governo al Senato in commissione Cultura al Ddl sulla valutazione del comportamento degli studenti (relatrice Carmela Bucalo, Fdi), e risponde alla più volta annunciata volontà del ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, di introdurre una misura risarcitoria specifica per “il danno reputazionale” che le scuole ricevono dall’aggressione dei propri dipendenti.

L’emendamento

Il testo dell’emendamento governativo prevede infatti che «con la sentenza di condanna per i reati commessi in danno di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola, a causa o nell’esercizio del suo ufficio o delle sue funzioni, è sempre ordinato, oltre all’eventuale risarcimento dei danni, il pagamento di una somma da euro 500 a euro 10.000 a titolo di riparazione pecuniaria in favore dell’istituzione scolastica di appartenenza della persona offesa». «La sospensione condizionale della pena – si specifica – è comunque subordinata al pagamento della somma determinata a titolo di riparazione pecuniaria, fermo restando il diritto della persona offesa all’eventuale risarcimento del danno». Il termine per la presentazione dei sub-emendamenti alla proposta di modifica in commissione è stato fissato a martedì prossimo.

Tornano i giudizi sintetici alla primaria

Per il resto, il Ddl sulla valutazione del comportamento degli studenti prevede diverse novità. Un precedente emendamento, sempre del governo, ha previsto, a partire dall’anno prossimo, il ritorno ai giudizi sintetici alla primaria. Riportando così le lancette della storia scolastica italiana al 1996 quando l’allora ministro della Pubblica istruzione, Luigi Berlinguer, introduceva – tramite circolare – l’obbligo di usare ottimo, distinto, buono, sufficiente e insufficiente per la valutazione alle elementari. Se i giudizi saranno di nuovo quelli lo scopriremo solo una volta che il Ddl diventerà legge e arriverà anche l’ordinanza attuativa in capo al ministro dell’Istruzione e del merito. Per ora sappiamo soltanto che dovranno essere «sintetici». La modifica non elimina la descrizione analitica dei livelli di apprendimento raggiunti in ogni disciplina dall’alunno, che è fra l’altro fondamentale per il portfolio e la futura attività dei docenti tutor. L’obiettivo è quindi quello di eliminare i giudizi astrusi e incomprensibili, quali “avanzato” o “in via di prima acquisizione”, sostituendoli con giudizi chiari e comprensibili da tutti, in primis famiglie e studenti.

Le altre novità

Immutato il resto del disegno di legge. Come abbiamo ricordato più volte sul Sole 24 Ore il provvedimento prevede che alle elementari la valutazione del comportamento sia espressa (collegialmente dai docenti) con un giudizio sintetico. Alle medie invece tornano i voti per la condotta (espressi in decimi) e faranno media; dovranno essere riferiti a tutto l’anno scolastico (non più al quadrimestre) e nella valutazione peseranno atti violenti o di aggressione nei confronti di docenti, alunni e personale scolastico. Il cinque in condotta determina la bocciatura: può scattare anche a fronte di comportamenti che configurano mancanze disciplinari gravi e reiterate, specie se riferite a violazioni previste dal regolamento di istituto. Con il sei in condotta alle medie non succede niente. Alle superiori invece determina un debito scolastico in educazione civica da recuperare a settembre. Il voto sul comportamento inciderà sui crediti per l’ammissione alla maturità. Il punteggio più alto del credito scolastico potrà arrivare solo se il voto di comportamento è almeno di nove.

Sicurezza personale scolastico

Da segnalare anche il via libera definitivo del Senato al disegno di legge di iniziativa della Lega, primo firmatario Rossano Sasso, sulla sicurezza del personale scolastico. «Chi aggredisce docenti, dirigenti e in generale tutti i lavoratori della scuola aggredisce lo Stato – ha sottolineato Valditara -. Si tratta di un altro importante tassello di un’azione politica determinata e ad ampio raggio che stiamo portando avanti come governo e maggioranza per ripristinare la cultura del rispetto nelle nostre scuole, a tutela di tutta la comunità scolastica».

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