Scuole in rivolta: sui programmi consultazione di facciata
Il Sole 24 Ore
La contestazione è scattata dopo l’arrivo del questionario, che deve essere restituito entro il 10 aprile, per la consultazione degli istituti. L’opposizione dei sindacati.
E’ rivolta nelle scuole dopo l’arrivo del questionario, che deve essere restituito entro il 10 aprile, per la consultazione degli istituti sulla revisione dei programmi scolastici messa a punto da una commissione di esperti presso il ministero dell’Istruzione coordinata dalla professoressa Loredana Perla: i sindacati, ma anche alcune associazioni di docenti e di genitori, lamentano di trovarsi davanti a quella che definiscono una “consultazione di facciata, priva di alcuna reale incidenza sugli esiti del lavoro in via di svolgimento”.
Per questo chiedono al ministero una moratoria del testo, propongono l’apertura “di un’autentica fase di consultazione, per una riscrittura partecipata e condivisa” e lanciano un appello per un dibattito pubblico sui nuovi programmi che è previsto per il 2 aprile, dalle ore 10, all’Università Roma Tre.
La reazione dei sindacati
“Si concedono 250 caratteri, spazi compresi – osserva la segretaria generale della Cisl Scuola, Ivana Barbacci – per ‘suggerimenti e osservazioni’ che, avendo per oggetto un testo di ben 150 pagine, il doppio delle precedenti indicazioni, si configurano come una vera e propria mission impossible; peggio ancora, in questo modo si finisce per incoraggiare, un approccio fazioso, trasformando le Indicazioni nazionali in un terreno di scontro politico ideologico, laddove sarebbe indispensabile farne il frutto di un confronto ampio”.
Durissima la Flc Cgil, secondo la quale il testo “archivia le precedenti Indicazioni nazionali” e le sostituisce con “la pedagogia e metodologia di Stato”. Per il sindacato guidato da Gianna Fracassi il ministero “non ha avviato un vero confronto con chi la scuola la agisce tutti i giorni”. Per questo la Flc Cgil vuole contrastare “in ogni modo un attacco di inedite dimensioni alla scuola, alla funzione che la Costituzione le assegna e al lavoro portato avanti migliaia di docenti”.
Molto critico anche il coordinatore della Gilda degli insegnanti, Vito Castellana. “Così come è posto, il questionario sulle nuove Indicazioni che gli insegnanti devono compilare entro il 10 aprile, sembra somigliare ad un silenzio assenso. In qualsiasi modulistica, quando si ha la possibilità di dare un parere che sia positivo o negativo, il campo ”Nessuna risposta” viene dopo il “sono favorevole” e il “sono contrario”. Nel modulo in questione, inviato dal ministero dell’Istruzione, tutto è possibile fuorché essere in disaccordo”.