Sindacati (FLCGIL, UIL, SNALS, GILDA) proclamano lo stato di agitazione, Turi: in legge di Bilancio risorse insufficienti, ATA non confermati, educazione motoria a costo zero. INTERVISTA
Le sigle sindacali Uil, Flc Cgil, Snals e Gilda proclamano lo stato di agitazione e tentativo di conciliazione. A confermarlo a Orizzonte Scuola il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi. “Le motivazioni sono molteplici – spiega – la legge finanziaria non ci soddisfa. Non ci sono investimenti per la scuola. Non c’è nessuna possibilità di avere delle certezze sull’aspetto giuridico. Non ci sono risorse sufficienti per rinnovare un contratto”.
Quali altre ragioni vi hanno spinto a proclamare lo stato di agitazione?
Le risorse inserite sono finalizzate anche ai premi. Siamo fuori dal mondo. Il personale ATA non è stato confermato nell’organico Covid. Le famose novità come la riduzione degli alunni per classe e l’insegnamento dell’attività motoria sono a costo zero, anzi sotto zero. Sui vincoli della mobilità non ci sta nessun segnale positivo. Quando non ci sono risposte c’è la mobilitazione.
Siete stati convocati per il 17?
Una convocazione tardiva per illustrarci cosa sta nella finanziaria, che siamo in grado di saperlo da soli, non ci serve.
Allora non sarà presente?
Io non sarò presente assolutamente. Stiamo parlando di incontri da mesi. Abbiamo parlato inutilmente. Tutte le cose dette non si sono verificate. Non è più il ministro l’interlocutore, che non è stato capace di portare in finanziaria le risorse e le risposte che chiedevamo. Chiediamo la conciliazione e c’è tutto il tempo per avere risposte. Il governo e il ministro Bianchi ci devono convocare, allora si potranno avere gli elementi per conciliare oppure ognuno si assume le proprie responsabilità. Le responsabilità sono per i lavoratori che non hanno risposte.
Se si leggono le dichiarazioni del ministro Bianchi anche stasera, pare che sulla scuola ci siano dei soldi ma bisogna dire alle persone che quei soldi non vanno ai lavoratori, vanno per le strutture, si fanno laboratori e palestre e poi non c’è nessuno che possa dare vita alle attività.