Sostegno, allarme carenza docenti specializzati: si assumono da Mad persone senza abilitazione ed esperienza

di Sabrina Maestri, Scuola in Forma

Si torna a parlare della mancanza di insegnanti di sostegno:

allarme su un sistema di reclutamento forse errato.

Il problema della carenza di insegnanti di sostegno in realtà si protrae da tempo, ma quest’anno sembra aver raggiunto il culmine. Frutto di un sistema di reclutamento che evidentemente forse non funziona. Pensiamo anche solo agli ultimi anni, in cui docenti che per anni hanno insegnato su posti di sostegno, accumulando punteggio nelle graduatorie dedicate alle supplenze, col primo bando di concorso ‘papabile’ si sono candidati al ruolo su posto comune, ottenendolo. Questo ha generato sicuramente uno ‘spopolamento’ di insegnanti qualificati e con esperienza, e ogni anno non si trovano docenti su sostegno, costringendo i DS ad attingere da Mad docenti spesso senza abilitazione e senza magari aver mai insegnato. I sindacati denunciano questa situazione chiedendo un intervento.

Cattedre scoperte su sostegno in diverse province italiane

L’allarme è stato lanciato su Il resto del Carlino circoscrivendo la situazione in particolare a Ravenna, ma può essere estesa a diverse altre province italiane.

Nelle scuole dell’infanzia e nelle primarie gli insegnanti non vengono più chiamati attraverso le graduatorie delle supplenze, perché sono esaurite. Ora si attinge dal Mad, dalla messa a disposizione, cioè da quegli insegnanti provvisti del titolo di studio idoneo che hanno inviato il curriculum alle scuole e che vengono contattati e scelti a discrezione dai dirigenti scolastici.

Ma la situazione si fa più seria su sostegno soprattutto, per i cui posti non si trovano spesso docenti competenti: “Il problema è grave soprattutto nell’infanzia e nelle primarie. Di insegnanti con la specializzazione non ce ne sono più, quindi anche in questo caso si attinge dalle graduatorie delle supplenze e, esaurite quelle, dalla messa a disposizione. Moltissimi quindi non hanno la specializzazione, alcuni di loro hanno anni di esperienza alle spalle e cercano di fare del loro meglio. Ma c’è anche chi lo fa per la prima volta“.

La questione del Tfa

La necessità è talmente elevata che continuare a mantenere la preselezione è assurdo, è come se fosse un concorso. Tra l’altro la specializzazione è a carico degli insegnanti, ed è anche molto costosa. Questo comporta, per capire le proporzioni, che solo un insegnante di sostegno su dieci ha la specializzazione, gli altri sono stati nominati con il sistema delle supplenze.

 

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