Stress da lavoro, burnout: effetti immediati e a lungo termine – TABELLA
Burnout, tabella degli effetti immediati e a lungo termine dello stress da lavoro che non viene tenuto sotto controllo.
Claudia Scalia scuolainforma
I sintomi dello stress da lavoro
Lo stress da lavoro porta una serie di sintomi legati sia alla sfera fisica, che a quella psicologica e mentale. Questo tipo di stress, “si manifesta quando le richieste poste dal lavoro non sono commisurate alle capacità, risorse o esigenze del lavoratore”. Anche i rapporti con i colleghi possono influire su questo stato. I sintomi principali manifestati dal lavoratore colpito sono:
- nervosismo
- rabbia
- insonnia
- depressione
- senso di fallimento
- bassa stima di sé
- indifferenza
- isolamento
- risentimento
Gli effetti del burnout
Il burnout è la triste conclusione dello stress da lavoro prolungato. Lo stress non va sottovalutato perché ha effetti non indifferenti sul corpo e sulla mente. Effetti che possono essere sia immediati, che a lungo termine. Li riassumiamo nella tabella di seguito.
[metaslider id=31833]10 consigli per prevenire il burnout a scuola
Inutile dire che per evitare il burnout a scuola è necessario conoscere come fare in anticipo, perché prevenire è meglio che curare. Ecco 10 suggerimenti validi da seguire sempre, sia mentre si è in ferie che durante l’anno scolastico:
Se stessi
1) Staccare la spina periodicamente: invece di essere ‘operativi’ 7 giorni su 7, sarebbe meglio godersi il giorno di pausa, il momento di relax e trovare un po’ di tempo per se stessi e la propria famiglia, senza pensare continuamente al lavoro.
2) Curarsi emotivamente e fisicamente: fare passeggiate, sport, dormire un po’ di più nei fine settimana (e anche in questi utimi giorni di vacanza), coccolare il proprio corpo e leggere un bel libro sono modi per alleviare la tensione quotidiana.
3) Imparare qualcosa di nuovo: aggiornarsi e fare qualcosa di diverso che comporta una nuova esperienza aiuta a ritrovare l’entusiasmo che spesso si perde nel corso della routine quotidiana.
4) Parlare con se stessi e diventare consapevoli: inutile ignorarsi per non pensare a quanto si sta male. È molto meglio esprimersi e realizzare come ci si sente in classe e fuori dalla classe, così da prendere consapevolezza dei propri sentimenti, negativi e positivi. Poi concentrarsi su questi ultimi.
5) Osservare i propri progressi personali: riflettere sui pregressi fatti è fonte di gioia.
Rapporti con gli altri
6) Chiedere consigli ad altri su come migliorare: a volte i consigli di qualche collega ben fidato o qualcuno a cui vogliamo bene diventano strumenti preziosi per la crescita personale e per trovare nuove motivazioni.
7) Conoscere meglio i propri alunni: per farlo è sufficiente fare più domande e ascolarli mentre si esprimono in misura maggiore. Non bisogna farsi assorbire da loro in ogni momento della giornata, ma comprenderli aiuta l’equilibrio in classe.
8) Aiutare i propri colleghi: consigli dati in tono positivo, ricerche mirate e approfondimenti possono stimolare sia chi li dà, che chi li riceve
9) Porsi obiettivi nuovi: mettersi davanti nuovi obiettivi ogni anno stimola l’entusiasmo e permette di concentrarsi su cose positive, anziché su quelle negative.
10) Lottare contro la perfezione: per quanto sia difficile da accettare, la perfezione non esiste. Non esistono lezioni perfette, alunni perfetti, docenti perfetti, scuole perfette, colleghi perfetti. L’ideale di perfezione non è nostro amico. Accetta la tua imperfezione per non sentirti sempre responsabile di tutto, e quella altrui per non lasciarti sopraffare dalla frustrazione.
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