Supplenze, Ministero Istruzione sotto tiro: TAR Lazio accoglie ricorso per accesso all’algoritmo
Supplenze GPS, il Tribunale Amministrativo del Lazio ha accolto il ricorso presentato dagli avvocati di Gilda-Unams.
Luigi Rovelli scuola in forma
Supplenze da Graduatorie Provinciali per le Supplenze, Gilda-Unams, attraverso una nota informativa, ha annunciato che il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha emesso una sentenza, secondo la quale, il Ministero dell’Istruzione e del Merito sarà chiamato a rendere noto e a fornire per intero il software e l’algoritmo, tanto discusso, che ha gestito le procedure informatizzate di nomina supplenze da GPS.
Supplenze GPS, TAR Lazio ha accolto il ricorso presentato da Gilda-Unams
L’Avvocato Michele Bonetti, che ha patrocinato il ricorso, insieme all’Avvocato Santi Delia, ha sottolineato come l’algoritmo abbia assegnato sedi in maniera difforme rispetto a quanto stabilito dalla normativa e in violazione del principio meritocratico. Tutto ciò è attestato dalle sentenze pubblicate ogni giorno dai giudici del lavoro su tutto il territorio nazionale. I nostri tecnici – ha dichiarato il legale -hanno già iniziato ad analizzare i dati in nostro possesso e ora potranno verificare materialmente l’origine di tali errori.
Di Meglio: ‘Ora il Ministero dovrà rilasciare tutta la documentazione completa’
Anche il coordinatore nazionale della Gilda-Unams, Rino Di Meglio, ha espresso la propria soddisfazione per la sentenza emessa dal TAR del Lazio: ‘Abbiamo assistito, per il secondo anno consecutivo, ad errori eclatanti nell’assegnazione delle supplenze. Grazie a questo provvedimento emesso dal TAR del Lazio – puntualizza Di Meglio – il Ministero ora dovrà rilasciare tutta la documentazione richiesta, che sottoporremo a una perizia tecnica per verificare la funzionalità del software e dell’algoritmo e tutelare i docenti che potrebbero essere stati scavalcati nelle convocazioni’. Giova ricordare che Gilda-Unams, lo scorso mese di settembre, aveva già presentato una richiesta di accesso agli atti, riuscendo, però, ad ottenere una documentazione che venne ritenuta incompleta e non utile al fine di verificare gli errori segnalati.