Tre giorni di permesso retribuito scuola precari: come e da quando si possono chiedere
Non solo parte economica e obblighi di certificazione digitale per il personale Ata(che sta mettendo a rischio l’aggiornamento delle graduatorie previsto per quest’anno): il nuovo CCNL 2019-21 sottoscritto all’Aran dai sindacati il 18 gennaio consente da oggi anche di usufruire dell’estensione dei tre giorni di permesso retribuiti al personale scolastico non di ruolo.
Regolamento già in vigore
La previsione è stata inserita all’interno del comma 12 dell’articolo 35. Il CCNL è già entrato in vigore a partire dallo scorso 19 gennaio 2024.
I sindacati firmatari del CCNL sono stati, con i loro rappresentanti, Gianna Fracassi (Flc Cgil), Ivana Barbacci (Cisl Scuola), Elvira Serafini (Snals), Rino Di Meglio (Gilda) e Marcello Pacifico (Anief).
Ma da quando si potrà usufruire di questo nuovo diritto? I sindacati hanno specificato che è un diritto del quale si può usufruire sin da subito. Quindi già da ora si possono richiedere i tre giorni di permesso retribuiti per i precari. Serafini a Orizzonte Scuola ha spiegato che “nei mesi scorsi, sino a quando il contratto non ha avuto la firma definitiva, nelle segreterie i precari chiedevano il riconoscimento di questo diritto. Da oggi c’è la possibilità di usufruirne“.
Più diritti ai precari
Questa la nuova normativa che sblocca il diritto anche per personale scolastico non di ruolo, un ulteriore passo verso l’equiparazione dei diritti tra personale di ruolo e precari:
“Il personale docente, educativo ed ATA assunto con contratto a tempo determinato per l’intero anno scolastico (31 agosto) o fino al termine delle attività didattiche (30 giugno), ivi compreso quello di cui al comma 5, ha diritto, a domanda, a tre giorni di permesso retribuito nell’anno scolastico, per motivi personali o familiari, documentati anche mediante autocertificazione. Per il personale ATA tali permessi possono anche essere fruiti ad ore, con le modalità di cui all’art. 67 (permessi orari retribuiti per motivi personali o familiari)”.