Valditara: ecco «l’educazione alle relazioni». Trenta ore di lezione al pomeriggio su base volontaria

di Gianna Fregonara, Il Corriere della sera

Presentato il progetto di prevenzione della violenza di genere per gli studenti. E’ sperimentale e saranno ore extracurriculari per le scuole che lo chiedono. Coinvolti l’Indire e l’ordine degli psicologi . Quindici milioni per partire.

Dice il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara che «in prima linea nella battaglia per sradicare il maschilismo deve esserci la scuola». Ma il progetto elaborato dal governo resta nel dopo-scuola. Non entra infatti nel curriculum, l’educazione alle relazioni, presentata mercoledì al Senato: saranno infatti ore extra curriculari, cioè pomeridiane in cui si svolgeranno gruppi di discussione per far prendere «coscienza agli studenti dei propri atteggiamenti e delle proprie rappresentazioni relativamente ad un determinato argomento nonché della possibilità di modificarli grazie all’interazione con altri . Gli studenti verranno edotti delle conseguenze penali di atti impropri», ha aggiunto il ministro.

Il percorso

Alle scuole è già arrivata una direttiva dal ministero per illustrare «il percorso progettuale», che è sperimentale: l’adesione delle scuole e poi delle classi è su base volontaria. In ogni scuola verrà individuato un referente e poi a guidare i gruppi di discussione ci sarà un docente, che dovrà essere formato con corsi predisposti dall’Indire. Genitori e studenti dovranno dare il proprio consenso. I progetti verranno monitorati. Il Forum nazionale delle associazioni dei genitori della scuola dovrà controllare e proporre miglioramenti. Per questi progetti sono stanziati 15 milioni da qui al 2027, nell’ambito dei fondi Pon. Fin qui la direttiva, ma il ministro Valditara spiega che l’attività dei gruppi di discussione dovrà essere di trenta ore, appena tre ore in meno di quelle previste per l’educazione civica (nel curriculum) che si andrebbe così a raddoppiare ma al pomeriggio. A garantire la scientificità di queste lezioni di gruppo sarà il Cnop, l’ordine degli psicologi, che collaboreranno con le istituzioni scolastiche che monitorerà l’esito della sperimentazione. La scuola stessa dovrà fornire una relazione finale. La collaborazione con l’ordine degli psicologi dovrebbe sfociare anche in un protocollo per avviare una «strutturale sinergia di azione he comprende la progettazione di presidi territoriali di psicologi a supporto delle istituzioni scolastiche»

I tempi

Sui tempi per far partire il progetto anche Valditara non può essere preciso: «Dobbiamo formare gli insegnanti, spiega. Speriamo di partire nella seconda metà dell’anno scolastico». Se sarà così a giugno si tireranno le prime somme. E poi? «In prospettiva potremmo far diventare obbligatorie queste ore di lezione», aggiunge il ministro. Ma in questo caso ci vorrà una legge per far entrare la materia nel curriculum, ciò che sta fuori non può essere obbligatorio.

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