Voto di condotta, atti violenti e di bullismo come prima
Voto di condotta: arrivano le nuove regole ma atti violenti e di bullismo continuano come prima.
Non abbiamo statistiche certe, ma la sensazione è che gli episodi di violenza e di bullismo, a scuola e in altri contesti, accennano a diminuire.
Secondo il Ministro dell’Istruzione e il suo staff, sarebbe bastato l’annuncio delle nuove regole sul voto di condotta e sulle sanzioni disciplinari per “convincere” gli studenti a mantenere comportamenti più adeguati.
Per il momento, però, i fatti sembrano indicare il contrario e non è facile individuarne le ragioni.
Un motivo, forse, fa ricercato nel fatto che, per il momento, le nuove regole sono solo sulla carta e neppure si sa con precisione quando entreranno in vigore.
Un’altra ragione riguarda il fatto che gli episodi di violenza e di bullismo hanno a che fare spesso con la “vita di gruppo” dei giovani e possono quindi essere correlati con una maggior perdita di controllo delle regole (il “gruppo” potrebbe insomma favorire comportamenti inadeguati e volutamente trasgressivi).
E non è poi da escludere che ormai, esiste un po’ in tutti (giovani, meno giovani e giovanissimi) l’idea di aspettare gli eventi per “vedere cosa succede” in quanto potrebbero arrivare ancora modifiche alla legge o anche semplicemente proroghe o rinvii.
Resta il fatto che, per ora, le previsioni del Ministro sembrano lontane dall’avverarsi.
Comunque, a partire dalle prossime settimane prenderà il via il percorso per modificare lo Statuto degli studenti e delle studentesse in modo da rendere operative le nuove regole previste dalla legge 150 sul voto di condotta, ma già sappiamo che per fare questo il Ministero avrà 180 giorni di tempo.
Difficile fare previsioni attendibili su come cambieranno i comportamenti degli studenti nelle scuole; è possibile che le nuove regole determinino un po’ di preoccupazione e “paura” di sanzioni più severe di quelle attuali ma è anche probabile che vengano “metabolizzate” in fretta senza produrre i cambiamenti che il Ministro auspica.